Agire, ora.
Le elezioni anticipate sono la conclusione di una Legislatura senza una maggioranza stabile e con problemi incancreniti per la scarsità di soluzioni proposte e un crescente dilettantismo in politica. Lo scenario profilatosi in questi mesi, con l’arrivo di una pandemia non ancora spenta, obbliga ad una riflessione su quanto non ha funzionato e l’emergenza sanitaria ha creato un quadro economico allarmante con gravi riflessi sociali.
Il Governo Testolin, debole e litigioso con una maggioranza sempre senza i numeri, ha aggravato il quadro senza dare risposte pronte e efficaci, creando disagi e proteste da parte dei valdostani. L’Autonomia è stata esercitata senza coraggio e con troppe rinunce e ciò ha svilito le Istituzioni e la Politica, spesso sotto scacco di una burocrazia asfissiante.
Bisogna riportare fiducia, serenità e benessere in una comunità preoccupata e ferita.
Per questo MOUV’ e Ensemble si sono unite in un’operazione contraddistinta dalla progettualità e dalla concretezza. Un presupposto essenziale è la stabilità nella maggioranza e per questo i candidati hanno firmato un patto che li impegna a garantire correttezza nei rapporti reciproci e fedeltà al progetto.
Ricostruiamo l'idea
di Autonomia regionale
su basi nuove e moderne.
È necessario affrontare temi indifferibili nella chiave di una ricostruzione dell’area autonomista con un progetto che va al di là di questo attuale perimetro, valorizzando la soluzione dei problemi e non le posizioni ideologiche.
Da questo punto di vista la scelta di non avere alcun riferimento con forze politiche nazionali è una decisione precisa e coerente.
Resta evidente, infatti, come l’appartenenza all’area autonomista sia il collante fatto di ideali e di valori e anche della capacità di dialogo. Senza una cultura autonomista forte stiamo assistendo ad un progressivo indebolimento dei capisaldi identitari senza i quali assisteremmo ad una progressiva normalizzazione con svilimento della nostra comunità.
L’Autonomismo in confusione va rilanciato in una chiave forte di autogoverno responsabile e moralmente ineccepibile, senza mai abbandonare l’opzione federalista. I doveri in capo agli eletti sono importanti e sappiamo quanto sia difficile, anche in un programma, tenere conto delle variabili e delle emergenze, che possono essere affrontate solo da chi ha serietà e competenza.

IDEE CHIARE,
PROGRAMMI CONCRETI
I NOSTRI TEMI CARDINE
1) Azioni risolute per il rilancio dell’economia, volano del riparto fiscale e garanzia per l’occupazione, dando piena realizzazione alle possibilità offerte dalla norma statutaria sulla Zona Franca e applicando le recenti norme in materia di manovrabilità fiscale per un Fisco più equo e adatto alle necessità locali;
2) Tutti i settori produttivi concorrono ad un sistema sano ed efficace: un Turismo trainante, un’Agricoltura viva, un Commercio efficace, un Artigianato solido, un Terziario competitivo, un Terzo Settore e una Cooperazione forti. Bisogna reagire alla grave crisi del settore industriale, sfruttando le aree pubbliche con l’attrazione di nuove attività. A tal fine, è anche necessario ridefinire il ruolo e la funzione di Finaosta e, nel settore agricolo, dell’Institut Agricole régional unitamente alla revisione dei criteri di ripartizione dei Fondi comunitari ;
3) Una Sanità pronta contro il rischio del ritorno del Coronavirus e per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini contro tagli e inefficienze con le assunzioni programmate di personale sanitario e OSS. Le politiche sanitarie devono valorizzare il territorio e rendere efficace il sistema ospedaliero in essere con il collegamento dei lavori previsti;
4) Bisogna rendere la Valle pienamente accessibile sviluppando tutte le attuali e varie reti di comunicazione. I Trasporti interni e verso l’esterno, efficienti e sostenibili, significano collegamenti veloci per evitare consentire mobilità e anche per evitare un isolamento della Valle, rilanciando la ferrovia e completando i lavori aeroportuali già finanziati. Una Regione green significa anche prevedere nel parco automobilistico una valorizzazione della motorizzazione elettrica;
5) Un’efficace interlocuzione con Roma e Bruxelles per riaffermare con decisione la legittimità e l’importanza dell’Autonomia speciale per una Regione alpina. Gli uffici di Roma e Bruxelles vanno ripensati e ripresa la rete di collaborazione con le Regioni a Statuto speciale e le Province autonome, così come con le Regioni europee con forte autonomia legislativa;
6) Un federalismo interno che ridisegni il ruolo delle comunità locali e garantisca l’azione del mondo imprenditoriale e dell’associazionismo diffuso. La salvaguardia del Welfare valdostano passa attraverso un federalismo solidale, che ponga cittadini e famiglie al centro di ogni progettualità;
7) L’Autonomia significa norme di attuazione importanti, immaginando un “pacchetto” su molte materie, ma anche assunzione di responsabilità sulla legge elettorale regionale, ma anche per quella dei comuni, che dia stabilità al sistema. I ritardi nell’emanazione di norme di attuazione già varate dalla Commissione Paritetica ha raggiunto livelli allarmanti;
8) Va nel frattempo avviato un lavoro serio per la riscrittura dello Statuto speciale con il meccanismo dell’intesa con lo Stato per rafforzare poteri e competenze nel quadro di un’Italia federale. La prossima Legislatura regionale deve avviare un lavoro serio, con tempi certo, per avere una nuova ”Costituzione regionale » che affermi una logica pattizia per evitare colpi di mano centralisti;
9) Il cambiamento climatico fragilizza il nostro territorio montano, che bisogna tutelare, sapendo reagire ad eventi imprevedibili. Anche se ci saranno misure forti di stampo globale, per raddrizzare l’attuale situazione ci vorranno anni e ci vuole una politica regionale che ragioni sui nuovi scenari;
10) Una politica energetica intelligente con il caposaldo della CVA, in vista del rinnovo delle concessioni idroelettriche, attraverso il mantenimento di una società pubblica. L’acqua è una risorsa preziosa non solo per l’idroelettrico, ma anche per la vita del nostro territorio e per alimentare un’acquedottistica efficiente;
11) Il Casinò de la Vallée di Saint-Vincent resta una risorsa importante e il suo rilancio deve passare attraverso un proseguimento della politica di stabilizzazione della gestione pubblica, in coerenza con le scelte di efficienza e di economicità da noi compiute, in vista di una discussione che riguardi le miglior soluzioni per l’assetto futuro delle Sale da gioco e della parte alberghiera;
12) Non si può ormai prescindere da una sola holding, genere Compagnie du Val d’Aoste, che raggruppi gli impianti di risalita in un logica di efficienza ed economicità a tutela anche delle stazioni più piccole. I collegamenti intervallivi vanno inseriti in una politica complessiva sul futuro del turismo della neve;
13) Scuola, formazione e cultura – rispettosi del particolarismo linguistico – sono un banco di prova dell’autogoverno e strumenti per essere competitivi. Dagli asili nido all’Università, ma anche nella logica della formazione permanente, bisogna necessariamente puntare a livelli di eccellenza, rispettosi del particolarismo culturale e linguistico;
14) Nessuno deve essere dimenticato in una comunità coesa, attenta ad una politica demografica, al rispetto degli anziani, alla valorizzazione dei giovani e alla piena tutela e al rispetto dei disabili;
15) Ci vuole un nuovo Welfare familiare, accanto a quello tipicamente sociale, in grado di salvaguardare la stabilità delle relazioni familiari, sostenere le funzioni sociali della famiglia e le sue responsabilità, che tenga conto del prevalente ruolo pubblico, d’intesa con il mondo del volontariato;
15) L’invecchiamento della popolazione è un segno evidente della nostra società, ma la qualità dei servizi che la nostra società dedica agli anziani è insufficiente e sarebbe bene immaginare luoghi di aggregazione. Si tratta di mettere ordine nel sistema delle microcomunità, garantendo posti a sufficienza e efficienza gestionale (con l’inserimento dell’infermiera e del medico di comunità), immaginando anche che alcune micro diventino RSA.
16) A favore dei disabili necessitano interventi di assistenza sociale e sanitaria a domicilio a sostegno della persona disabile, così come misure per l’inserimento nel mondo del lavoro e a favore dei servizi educativi, sportivi, di tempo libero e sociali. Oltre a sistemi di trasporto efficaci, sono necessari centri socioriabilitativi ed educativi.
17) In una società digitale bisogna avere connessione, contenuti e strumenti e impiegare ogni strumento efficace per la crescita. La piccola taglia della Valle si presta a sperimentazioni importanti anche a beneficio di un ripopolamento di Comuni ormai fragilizzati da fenomeni di spopolamento.
18) Bisogna combattere con forza ogni infiltrazione mafiosa e garantire la sicurezza dei cittadini. Mai sottostimare le conseguenze gravissime derivanti dalla criminalità organizzata e dalla sua influenza su parti della Politica che diventano complici di certo degrado;
19) Lo Sport, attraverso infrastrutture adatte e con finanziamenti significativi, è importante non solo per le pratiche agonistiche ma anche a tutela della Salute dei cittadini. Le grandi manifestazioni sportive restano necessarie per la promozione della nostra Regione.
20) La Valle d’Aosta deve tornare ad essere in prima linea sulla politica della
Montagna in Italia come in Europa. Si tratta di una sua vocazione naturale da esprimere attraverso una nuova legge nazionale sulla Montagna e con un’apposita direttiva comunitaria. Essenziale di cooperazione territoriale nell’ambito dell’Euroregione AlpMed con le Regioni vicine e della Macroregione alpina Eusalp